IRIS GIANNETTA

17 / 23 Luglio 2008

 

Viso

Il punto di partenza critico, di rottura dell’opera di Iris sembra essere un esasperato espressionismo del corpo.
Il particolare prediletto è quasi sempre il viso, le cui movenze però non ci impediscono di rintracciare anche nel resto della struttura fisica le tensioni che da lì prendono il loro avvio.
Ecco quindi che il contorcersi dei tratti sino allo spasmo, la messa in evidenza di alcuni particolari, veicola un discorso espressivo riguardante tutto il corpo che coinvolge, data la sua forza dirompente, anche la dimensione mentale.
Le figure della Giannetta gettano in faccia allo spettatore sensazioni forti, scomode, sicuramente corporali, fatte di alito, saliva, sguardi che non risparmiano analisi impietose.
E’ una potenza espressiva pervasiva, totalizzante, che avvicina queste creazioni alla fruizione artistica immediata che rintracciamo in certi esiti di Body Art: complice la resa della materia pittorica, per certi versi iperrealistica, veniamo accompagnati in un viaggio di indagine nelle particolarità anatomiche.
Ciò che interessa non è la dimensione ritrattistica della figura, la visione globale ci è spesso preclusa dalla stesura del bianco, quanto piuttosto l’accento totalizzante su un particolare.
Bocca, Naso, Occhi, si presentano come veicoli dei sensi.
Ogni figura di Iris si stacca dal suo supporto per venire ad assaggiarci, annusarci, guardarci, come in una favola divenuta fin troppo reale

Fabrizia Bettazzi